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il Redazionale della Preside

….ma perché scrivere???? Cosa sono le parole?

 

Per me scrivere vuol dire “sentire la vita” dentro, che cerca di darsi un’organizzazione, dando corpo a quelle parole che si affollano e si impongono… Attraverso le dita che seguono con delicatezza il segno di una matita, a volte dal tratto generoso e morbido, a volte sottile e razionale, da appuntare al momento giusto; guidando una penna dai colori diversi… come il nero per un saggio o una cronaca o un documento… il blu per dare visibilità a pensieri liberi, autonarranti o immaginari… il rosso a segnare emozioni forti e complesse!... fino alle mani che possono percuotere la tastiera in un ritmo antilenante e senza regole. 

 

Quando si scrive, non ci può solo accontentare di “lanciare” le parole a casaccio sulla carta o sul web. Perché la scrittura è anche tanto esigente e non tollera gli strafalcioni, la fretta, la mancanza di cura…

 

Si scrive per lasciare una traccia. Per dire quello che conta per noi veramente. Per colmare un vuoto. Per raccontare e farsi capire. Per non lasciare che il tempo cancelli i ricordi… 

 

La ricerca delle parole adatte è avventura, ispirazione, opera d’arte, illuminazione.

 

Le parole permettono di ritrovare il filo perso e aggiungono un tassello al puzzle della nostra visione del mondo, che a noi e agli altri è in parte conosciuto e in parte nascosto. 

Anche quando urlano la collera o il dolore. Anche quando rileggendole ci deludono. Anche quando nessuno ha voglia di ascoltarle…

 

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma."

Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

 

"E allora… proviamo a dare luce “agli occhi cespugliosi e abbacinati dal pressare di un pensiero”, o di più di uno!"

(Daniel Pennac, Diario di scuola, 2008).

 

Costanza Cavaliere

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